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mostra fotografica UN CLIC LUNGO UN SECOLO



UN CLIC LUNGO UN SECOLO / ARCHIVIO FOTOGRAFICO ASSENZA

In un contesto pervaso da profondi e diffusi fermenti di cambiamento, l'idea di un "racconto fotografico" sulla vita e la storia di Pozzallo nel Novecento, risponde alla forte domanda di memoria e identità per trasmettere il senso della continuità con il passato e per rilanciare nello stesso tempo l' "istantanea collettiva" della città mediterranea, porta a mare della Sicilia sud-orientale.

Strumento privilegiato di comunicazione e rappresentazione del vissuto di questo solare luogo costiero è perciò la documentazione conservata nel prezioso Archivio dei fotografi Assenza, generazione di maestri nell'arte di "fissare" in immagine le pose e gli eventi di soggetti altrimenti esclusi dalla storia, imprigionando il tempo e catturando gli attimi significativi destinati a sconfiggere l'inesorabile perdita di fatti, persone e cose.

L'avvento del 2000, come data simbolica per riflettere sul "secolo breve", sollecita a ricomporre i frammenti del grande affresco comunitario, raffigurante storie personali e memoria collettiva attraverso le tappe delle ricorrenze familiari e sociali, esaltanti il linguaggio dei riti quotidiani e festivi, impressi in lastre e pellicole "a futura memoria".

Dall'alba del primo Novecento a tutt'oggi i fotografi Assenza narrano la città, la sua gente e la sua storia con testimonianze visive, fortemente connotate da committenti e destinatari e visibilmente intrise di durata e di mutamento.

Il materiale selezionato dal copioso archivio fotografico si compone di oltre 270 fotografie che, dal bianco e nero di ieri simbolicamente colorato dal sentimento dell'appartenenza, guidano alla riscoperta dei rituali pubblici e privati aggallanti sull'orizzonte azzurro di quest'antico scalo, che per secoli ha mosso l'economia isolana.

L'attività di Giorgio e Antonino Assenza, fotografi di paese, avviata alla fine dell'Ottocento nello studio fotografico "Venus" a Modica, proseguiva nel primo Novecento a Pozzallo, approdando agli esiti certificati dall'interessante documentazione fotografica custodita dai figli e dai nipoti, interpreti e continuatori delle scelte professionali di un'intera generazione.

Già nel 1980 il Gruppo Posallus, individuando nella ricerca delle fonti visive ed illustrative il fecondo approccio culturale volto a restituire il senso identitario dei luoghi, ricavava dal materiale archivistico degli Assenza le immagini del percorso proposto nel volume fotografico "Pozzallo: la suggestiva terrazza sul mare". Fecondo sembra proprio l'attributo calzante, poiché quel primo censimento fotografico della città del mare e delle sue plurime odissee faceva nascere in loco l'esigenza di riappropriazione del "volto" storico urbano, come confermano ampiamente le riproduzioni delle foto d'epoca destinate ad arredare le pareti di servizi e locali pubblici. Il successo di tale esordio premiava l'impegno speso nella raccolta sistematica delle fonti visive cui Ninì e Massimo Assenza, fotografi in Pozzallo, assicuravano apporti qualificati e qualificanti sia per motivi professionali sia per legami affettivi con la loro e nostra Pozzallo. D'altra parte essi hanno ereditato non solo " i segreti d'arte" ma la forza della testimonianza consentendo di presentare un " viaggio" fascinoso nella città mediterranea, dove mare e sabbia celebrano, al di là del tempo, il loro abbraccio e dove le memorie e i sogni "navigano" emotivamente e visivamente sulla rotta della storia. Protagonista permane, naturalmente Pozzallo, città del rimpianto e del ritorno, della festa e della vacanza, città dominata dalla monumentale Torre anticorsara, città di marinai e pescatori, città di mercanti e d'armatori, approdo di velieri e di paranze, porto mediterraneo per vocazione, città dell'emergenza ambientale e dell'evocativo paesaggio costiero, città della pace nel nome del suo Giorgio La Pira, quindi "città in cammino" verso il terzo millennio. In tale scenario, segnato dalla natura e dalla storia, il clic fotografico di sapienti e convinti operatori continua a fermare i volti e i gesti, "le opere e i giorni" di giovani, vecchi e bambini, che cospirano a tessere le trame della vita che verrà.

Così i fotografi Assenza, che, per giocosa ironia di un nome e di una professione, registrano presenze, hanno vestito e vestono di "luce" Pozzallo invitandoci a sottrarla al buio della dimenticanza. Ne saremo capaci?


Grazia Dormiente   Pozzallo, 15 luglio 2000 


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